Investi i prossimi 6 minuti nella lettura di questo articolo e risparmia migliaia di euro in packaging e prodotti invenduti.
Non ho scritto questo post pensando ad aziende già strutturate, anche se i consigli contenuti nell’articolo si adattano bene a tutte quelle situazioni delicate come i passaggi di consegne e la delega all’interno del vostro stesso ufficio – situazioni che quindi sono comuni nelle grandi aziende.
Quando sul blog parlo di imprenditori e direttori marketing alle prese con una scelta di packaging, faccio spesso riferimento a realtà che anche se piccole hanno già una certa esperienza con le scelte inerenti al packaging.
Esistono però situazioni dove per l’imprenditore o per il direttore marketing la scelta del packaging è una cosa assolutamente nuova.
Per esperienza ho visto che questa situazione si verifica quando l’azienda:
- è appena nata e parte da zero su ogni aspetto (pack compreso)
- decide di entrare direttamente sul mercato con prodotti propri dopo una lunga esperienza come fornitore
- delega a una persona senza esperienza questa scelta (il subalterno, il socio che non se ne era mai occupato ecc)
In tutte queste situazioni molto spesso non è assolutamente chiaro il ruolo che ricopre la confezione nel marketing del prodotto e non si ha nessuna idea di come sia possibile individuare un fornitore, selezionarlo e valutare il lavoro proposto.
Mancano gli elementi indispensabili per trovare una correlazione chiara tra il valore di quello che si sta comprando (packaging) e i risultati che potrà generare (vendite).
In questo articolo ti darò consigli preziosi per partire con il piede giusto quando ti ritrovi per la prima volta a decidere della confezione dei tuoi prodotti.
Da dove partire?
Chi è che si occupa di realizzare la confezione del prodotto? La tipografia? Un’agenzia di comunicazione? Un grafico free-lance? Studio Grafico?
All’inizio qualsiasi cosa che abbia a che fare con “stampa e grafica” sembra una buona soluzione. Se ti va bene potresti arrivare a un’agenzia su suggerimento di qualcuno che ha ottenuto buoni risultati, ma stiamo parlando di affidarsi alla buona sorte. Questo è fisicamente il primo passo da fare, sbagliarlo significa sbagliare anche i successivi.
→ CONSIGLIO
Evita l’80% dei problemi, elimina qualunque figura professionale non specializzata.
Il packaging è un mondo a parte che richiede una reale specializzazione. Non si tratta di realizzare un lavoro con Illustrator e Photoshop, ma di prendere decisioni precise per far in modo che il consumatore scelga il tuo prodotto grazie a quello che comunica il suo imballo.
Evita chi non ha una specializzazione reale nel settore del packaging, è sicuramente un modo per risparmiare tempo e soldi. Le figure generaliste, strutture che all’interno fanno di tutto, adv, sito web, catalogo, packaging, foto, ecc. rappresentano nel mercato di oggi il rischio più alto che possa correre un’impresa alla ricerca di soluzioni precise. Stanne alla larga.
Sei una startup e vuoi un preventivo? CLICCA QUI →
Come valuti l’agenzia giusta?
Una volta individuate alcune opzioni (agenzia 1, agenzia 2 e agenzia 3) vengono solitamente valutate con gli strumenti che si hanno a disposizione.
Usi il tuo metro di giudizio personale sperando che quello con il buon senso di cui disponi possano aiutarti. Serve però qualcosa di più per stare lontano dai guai.
Faccio questo discorso immaginando una persona che non è esperta di packaging e acquista un servizio simile per la prima volta.
Quando si dice buio totale.
→ CONSIGLIO
Quello che ti interessa capire è semplice: in che modo l’esperienza dei professionisti che hai di fronte potrà aiutarti a incrementare le vendite del tuo prodotto?
Adesso fai attenzione, anche se avete parlato di scelte estetiche, visual, struttura e design della confezione, contano solo 1 decimo, infatti rapresentano la parte “soft” del discorso. La parte “hard” sono i concetti e le motivazioni di vendita. Non perdere mai di vista le cose importanti: il packaging deve aiutarti a vendere il prodotto.
Solo quando il tuo frontman ti parlerà di posizionamento, mercato Italia ed estero, i tuoi competitors e i loro prodotti (cosa dicono), alternative differenzianti alle tue idee, confronti di spessore, allora sei sulla buona strada.
Capire se la persona che hai di fronte è la scelta giusta è semplice se utilizzi questi parametri di valutazione, in più: cosa dicono le aziende che si sono affidate ai loro servizi (testimonianze reali), come hanno svolto il lavoro per altri clienti (casi studio).
Se ti basi su questi due aspetti puoi ragionare su elementi concreti e capire se chi hai di fronte è in grado di svolgere il lavoro per te.
Come valuti il packaging che ti propone?
Hai scelto l’agenzia e assegnato il lavoro e finalmente arriva il momento in cui ti viene mostrato.
Il momento della presentazione: qui l’agenzia ti illustra la sua creazione e in alcuni casi potrebbe già presentarti un mockup (un prototipo della tua nuova confezione).
Sarà una presentazione carica di enfasi, dove i tuoi sogni di gloria prenderanno forma vedendo per la prima volta l’immagine del prodotto che renderà celebre la tua azienda. È davvero così?
→ CONSIGLIO
Non devi valutare quello che hai di fronte basandoti sul tuo gusto personale, nè sul gusto dell’agenzia “Si fidi, la proposta è ricca di creatività…” , è la peggior cosa che ti puoi sentir dire.
Fai convergere la tua valutazione e le tue domande su un unico punto: perché le scelte prese rappresentano la strada migliore per incrementare le vendite?
È così che eviti di cacciarti nella trappola dei “secondo me”, delle impressioni personali e delle scelte fatte d’impulso senza elementi oggettivi.
In questa situazione devi toglierti ogni dubbio e le risposte devono essere convincenti, basate su un approccio analitico.
Cerca spiegazioni logiche durante la presentazione per ottenere vendite sugli scaffali!
Investi in packaging, ma fallo nel modo giusto
Non rinunciare ad investire in packaging, ma fai in modo di farlo nel modo giusto – nel tuo interesse.
Mi rendo conto che sono molte le aziende che partono completamente disorientate su questi punti. Non fare in modo che succeda anche a te.
Se vuoi approfondire qui trovi un mio breve video dove fornisco alcune informazioni che ti saranno sicuramente utili nel momento in cui dovrai prendere la decisione finale sul tuo packaging.
Se invece vuoi capire di persona ed approfondire questo ed altri argomenti, puoi richiedere senza impegno un consulto informativo.
Sei interessato al costo di un restyling di un tuo packaging?
Quanto costa un packaging dal Profitto Genetico™?
Quanto costa fare il restyling di un tuo vecchio packaging?
Hai bisogno di una Corporate Identity e vuoi sapere il costo?
Vuoi sapere quanto ti costa una confezione singola?
Entra nel mondo del marketing nel 1996, nel 1999 ha fondato Ardigia Marketing Funzionale, nel 2013 fonda Packaging in Italy, l’agenzia di Pack dal Design italiano.
Francesco Marchetti
Salve
Articolo sicuramente interessante, avendo un po’ di esperienza nel packaging in generale, e in quello farmaceutico in particolare, mi permetto di aggiungere alcune considerazioni.
Per quanto riguarda la scelta di agenzie con esperienza, concordo sicuramente tenendo conto anche che il packaging farmaceutico ha esigenze tecniche (codici prodotto, di confezionamento, riserve vernice,ecc.) non semplici che vanno considerate nella fase di progettazione del pack, anche per evitare che alla prima variazione di formato anche un pack accattivante potrebbe perdere la propria efficacia e il coordinamento con il progetto iniziale.
Un altro aspetto secondo me determinante è il modo in cui l’agenzia si propone nello studio e nella progettazione del pack: l’approccio corretto dovrebbe partire da una valutazione del pack attuale (se esiste), dell’immagine e della filosofia aziendale, dell’essenza del prodotto, di come si comporta la concorrenza, e degli obiettivi che il pack stesso si pone. Un’agenzia che propone un percorso di questo tipo sicuramente dimostra di avere l’approccio “giusto” al di là del risultato creativo che, comunque, deve essere conseguenza di questo approccio.
Un ultima cosa che sottolineerei: il packaging non serve solamente a vendere (a maggior ragione nel farmaceutico), ma anche a trasmettere il brand e l’immagine aziendale, diventando un vero e proprio biglietto da visita, senza considerare l’importanza della riconoscibilità di una linea di prodotti tra loro coordinati…non di rado vediamo aziende che “vestono” i propri prodotti in modo talmente diverso che si fatica a capire che si tratta dello stesso produttore.
Michele Bondani
Ciao Francesco,
grazie per il contributo più che corretto, sono i concetti base dell’articolo!! Ottimo
Elisa
Salve,
articolo molto interessante, avrei una domanda: Come si chiama di preciso la figura professionale che si occupa del packaging? non manca molto alla mia laurea in Comunicazione Visiva e intendevo specializzarmi e questo è un campo che mi affascina.
Grazie
Michele Bondani
Ciao Elisa,
la domanda è curiosa e simpatica, ma troppo generica, ci sono tanti pezzi prima di arrivare alla realizzazione del packaging, durante il suo sviluppo ci sono diverse figure, non esiste una sola con un nome specifico.
Però mi hai dato una buona idea!! 😉